
A fine 2024, la nota azienda californiana Western Digital ha sorpreso il mercato lanciando i suoi primi hard disk portatili da 6 TB. Tuttavia, le novità non si fermano qui: secondo le dichiarazioni rilasciate dai rappresentanti della società di San Jose, si prevede che entro il 2030 verranno introdotti dispositivi con capacità comprese tra 80 e 100 TB, grazie all’innovativa tecnologia denominata “Heat Dot Magnetic Recording“, o HDMR. Ma cosa comporta questa nuova tecnologia?
La spiegazione di Western Digital, fornita durante un’intervista, evidenzia che l’HDMR rappresenta uno standard all’avanguardia, in grado di sfruttare il calore per la scrittura di pattern di bit sulle memorie. Questo approccio offre il vantaggio di una densità di memorizzazione straordinaria, che potrebbe raggiungere i 8 TB per pollice quadrato, equivalente a un’area di 6,5 centimetri quadrati. Inoltre, l’implementazione di questa tecnologia potrebbe consentire la creazione di hard disk a dieci piatti, portando la capacità complessiva fino a 120 TB.
Il percorso verso l’implementazione dell’hdmr
Il passaggio alla tecnologia HDMR non avverrà in un colpo solo, ma si articolerà nel corso dei prossimi cinque o sei anni. Il primo passo è già stato compiuto con il lancio degli hard disk Western Digital da 22 TB, che nel 2025 saranno seguiti da modelli con capacità di 26, 28, 32 e 36 TB, tutti basati sulla tecnologia ePMR. Nel 2026, l’azienda introdurrà il precursore dell’HDMR, noto come “Heat Assisted Magnetic Recording” (HAMR), che permetterà la produzione di hard disk da 36-44 TB ciascuno. L’implementazione completa dell’HDMR è prevista per il 2030, quando si prevede che le memorie raggiungano i 100 TB.
Le sfide tecniche da affrontare
Le ambiziose prospettive di Western Digital si scontrano, tuttavia, con significative limitazioni tecniche. Seagate, un altro attore importante nel settore, ha già avvertito che superare i 5 TB per pollice quadrato di densità di memorizzazione rappresenta una sfida complessa, principalmente a causa dei problemi fisici legati alla lettura di informazioni memorizzate a distanze molto ravvicinate. Secondo Seagate, che ha già adottato la tecnologia HAMR, le aspettative future si attestano su valori compresi tra i 4 TB/pollice quadrato e i 6 TB/pollice quadrato.
D’altro canto, Western Digital ha una visione differente. L’azienda intende combinare l’isolamento fisico dei singoli bit sul disco rigido, ottenuto attraverso la tecnologia BPM, con la scrittura e la lettura assistita dal calore. Questo approccio mira a superare i 5 TB per pollice quadrato di densità e a produrre hard disk con capacità notevolmente superiori rispetto ai modelli attuali, mantenendo dimensioni contenute.