Unicredit analizza le strategie dopo le restrizioni all’Ops per Bpm: le possibili soluzioni

Il settore bancario italiano si trova attualmente al centro di una significativa evoluzione, con Unicredit che si prepara a rispondere alle recenti direttive governative. La banca, sotto la direzione di Andrea Orcel, ha annunciato che avvierà rapidamente una valutazione riguardante la fattibilità e l’impatto delle nuove prescrizioni imposte dal governo.

Le nuove sfide per Unicredit

Il 20 aprile 2025, il governo ha dato il via libera condizionato all’offerta pubblica di scambio su Banco Bpm, provocando reazioni immediate all’interno di Unicredit. La banca, che ha già avviato un’analisi approfondita delle contromosse da adottare, si trova di fronte a una serie di restrizioni significative. Tra queste, spicca la richiesta di completare l’uscita dalle operazioni in Russia entro nove mesi. Questo obiettivo si presenta come una sfida complessa, poiché la chiusura delle attività a Mosca è vincolata anche alle decisioni delle autorità russe. Nonostante Unicredit abbia già ridotto il proprio coinvolgimento, la vendita delle ultime attività è ancora in sospeso, in attesa di sviluppi legati alla situazione geopolitica tra Russia e Ucraina.

Un altro aspetto cruciale delle prescrizioni è il mantenimento del rapporto tra impieghi e depositi. Questa misura è stata introdotta per garantire un supporto costante alle famiglie e alle piccole e medie imprese. Inoltre, Unicredit è tenuta a non ridurre il portafoglio di project finance e gli investimenti di Anima Holding, una società di gestione del risparmio recentemente acquisita da Banco Bpm.

Le reazioni del mercato e le tempistiche dell’operazione

Il clima di incertezza ha sollevato molte perplessità tra gli esperti del settore finanziario. L’atteggiamento dei mercati sarà rivelato solo martedì, con la riapertura delle Borse. Nel frattempo, Unicredit è determinata a prendere una decisione rapida riguardo al futuro dell’operazione, tenendo conto delle nuove restrizioni che potrebbero influenzare la proposta iniziale.

La tempistica dell’offerta pubblica di scambio è già stata definita: l’inizio è previsto per il 28 aprile, con una conclusione fissata per il 23 giugno. Tuttavia, esistono condizioni specifiche che permetterebbero a Unicredit di ritirarsi dall’operazione, con la possibilità di una decisione finale fino al 30 giugno. In questo contesto, l’attenzione rimane alta, poiché gli sviluppi futuri potrebbero avere un impatto significativo sul panorama bancario italiano e sulle strategie di Unicredit.

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Lorenzo Lorenzotti