
Una scoperta di grande rilevanza ha recentemente catturato l’attenzione della comunità astronomica. Grazie all’osservazione di un sistema stellare binario situato a circa 150 anni luce dalla Terra, i ricercatori hanno ottenuto evidenze a supporto di una teoria che era oggetto di dibattito per lungo tempo. Questo sistema, composto da due nane bianche, è destinato a scontrarsi tra circa 23 miliardi di anni, dando origine a una supernova di tipo Ia.
Le nane bianche, già note come potenziali responsabili delle supernove di tipo Ia, hanno ora ricevuto conferme più solide. James Munday, astrofisico dell’Università di Warwick nel Regno Unito, ha evidenziato l’importanza di questa scoperta, sottolineando che si tratta della prima volta in cui è stato identificato un sistema sufficientemente massiccio da garantire un’esplosione di tipo Ia, in un contesto temporale simile a quello dell’età dell’Universo.
Il significato della scoperta
La rilevanza di questa scoperta non si limita alla sua unicità . Munday ha dichiarato che la prossimità del sistema, a soli 150 anni luce, suggerisce che potrebbero esistere altri sistemi simili non ancora identificati. La capacità di riconoscerli potrebbe aprire nuove strade nella comprensione delle supernove di tipo Ia, che sono fondamentali per la misurazione delle distanze cosmiche.
Le nane bianche non sono considerate stelle “vive”, poiché non stanno più fondendo idrogeno. Quando questa fase della vita stellare termina, la stella entra in una fase di collasso, diventando una nana bianca, un oggetto estremamente denso. Questo fenomeno è legato al limite di Chandrasekhar, che stabilisce la massa massima che una nana bianca può avere prima di diventare instabile e dare origine a una supernova.
Il processo che porta alla supernova di tipo Ia
Perché una supernova di tipo Ia possa verificarsi, è necessario che le due nane bianche siano in stretta vicinanza, consentendo a una di esse di sottrarre materiale dall’altra. Questo trasferimento di massa deve essere sufficiente affinché la nana bianca superi il limite di Chandrasekhar e collassi, innescando così l’esplosione. Sebbene siano stati scoperti sistemi simili in passato, il tempo necessario affinché questi si avvicinino non è confrontabile con l’età attuale dell’Universo, che è di 13,8 miliardi di anni. In questo caso, con un intervallo di circa 23 miliardi di anni, i numeri sono molto più vicini.
La scoperta di una nana bianca binaria nei dati del DBL survey ha portato Munday e il suo team a realizzare di aver trovato un sistema unico. La separazione delle due stelle, pari a un sessantesimo della distanza tra la Terra e il Sole, ha confermato la loro deduzione di trovarsi di fronte al primo sistema binario di nane bianche destinato a esplodere in una supernova di tipo Ia in un arco temporale simile all’età dell’Universo.
Implicazioni per la comunità scientifica
Questa scoperta ha anche implicazioni significative per la comprensione delle supernove di tipo Ia nella Via Lattea. Sebbene non si conosca il numero esatto di stelle nella nostra galassia, il gran numero di nane bianche binarie suggerisce che la ricerca di Munday e colleghi possa finalmente fornire spiegazioni concrete per l’elevato numero di supernove di tipo Ia osservate. Si tratta della prima prova diretta che collega le supernove di tipo Ia alle nane bianche binarie, aprendo così nuovi orizzonti per la ricerca astronomica futura.