Una malattia rara provoca movimenti involontari e comportamenti autolesionisti

Oggi si discute di una condizione medica estremamente rara, caratterizzata da sintomi debilitanti. La sindrome colpisce principalmente i maschi e recenti stime provenienti dagli Stati Uniti indicano che si manifesta in 1 bambino su 380.000 nati. Nel contesto attuale, è fondamentale approfondire la sindrome di Lesch-Nyhan, una malattia genetica di notevole rarità che causa non solo alterazioni metaboliche ma anche una serie di problematiche associate.

Cause e meccanismo della sindrome di Lesch-nyhan

La sindrome di Lesch-Nyhan è determinata da mutazioni nel gene HPRT1, il quale riveste un ruolo cruciale nel riciclo di composti chimici noti come purine, essenziali per la sintesi del DNA. Nei pazienti affetti da questa sindrome, la funzionalità dell’HPRT1 è compromessa, portando a una difficoltà nel riciclare le purine. Questo malfunzionamento provoca un accumulo di acido urico nel sangue, il quale si traduce nella formazione di calcoli e cristalli in varie parti del corpo, comprese le articolazioni e i reni.

In aggiunta, i soggetti colpiti presentano livelli ridotti di dopamina, un neurotrasmettitore fondamentale per il controllo motorio e l’elaborazione delle emozioni. La localizzazione del gene HPRT1 sul cromosoma X spiega le differenze significative tra i sessi: le femmine, avendo due cromosomi X, possono compensare una mutazione presente su uno di essi con l’altro cromosoma sano. Al contrario, i maschi, con un solo cromosoma X, sono più suscettibili a sviluppare la sindrome di Lesch-Nyhan.

Sintomi e manifestazioni cliniche

I pazienti con la sindrome di Lesch-Nyhan mostrano una varietà di sintomi, tra cui artrite infiammatoria e gonfiore articolare. È comune l’insorgenza di calcoli renali e vescicali, oltre a disabilità cognitive che possono variare in gravità. Un aspetto peculiare della sindrome è la presenza di movimenti muscolari involontari, accompagnati da comportamenti autolesivi, come il mordersi labbra e dita o il battere la testa contro superfici dure. Questi comportamenti possono essere attribuiti alla compromissione dei neuroni dopaminergici nel cervello.

I pazienti necessitano di assistenza per svolgere attività quotidiane come camminare e sedersi, e molti di loro sono costretti a utilizzare una sedia a rotelle. I sintomi di solito si manifestano prima del compimento del primo anno di vita. Se non monitorata adeguatamente, la sindrome può portare a gravi complicazioni, tra cui infezioni polmonari, come la polmonite ab ingestis, e insufficienza renale, che rappresentano le principali cause di mortalità.

Trattamenti e prospettive di vita

Attualmente, non esiste una cura definitiva per la sindrome di Lesch-Nyhan. Tuttavia, con un’adeguata assistenza clinica, i pazienti possono vivere fino a circa 40 anni, un dato incoraggiante rispetto ad altre condizioni rare. I trattamenti disponibili includono l’uso di miorilassanti per gestire i movimenti involontari e interventi dentali per prevenire lesioni al cavo orale. L’approccio terapeutico mira a migliorare la qualità della vita dei soggetti colpiti, consentendo loro di affrontare le sfide quotidiane legate alla sindrome.

Published by
Lorenzo Lorenzotti