
Ogni anno, miliardi di dispositivi elettronici vengono abbandonati nelle discariche mondiali, trascurati e inutilizzati. Tuttavia, ciò che spesso viene considerato rifiuto è in realtà una fonte preziosa di materiali, tra cui oro di alta qualità.
Metodo innovativo per il recupero dell’oro
Un gruppo di scienziati dell’ETH di Zurigo ha sviluppato un metodo innovativo e sostenibile per il recupero dell’oro a 22 carati da vecchi dispositivi elettronici, utilizzando un materiale sorprendente: gli scarti della lavorazione del formaggio. Questa scoperta, avvenuta nel 2025, rappresenta un passo significativo verso un approccio più ecologico nella gestione dei rifiuti elettronici.
Fibrille proteiche e legame con gli ioni d’oro
La tecnica ideata dai ricercatori svizzeri sfrutta le fibrille proteiche derivate dal siero di latte, un sottoprodotto dell’industria casearia. Questi materiali, che presentano una struttura simile a una spugna, hanno la capacità di legare gli ioni d’oro disciolti nei componenti elettronici. Una volta che l’oro è stato “intrappolato”, viene trasformato in pepite solide tramite un trattamento termico. Questo processo è particolarmente interessante perché, da soli 20 circuiti stampati, è possibile ottenere fino a 450 milligrammi di oro, senza ricorrere all’uso di sostanze tossiche come il cianuro.
Vantaggi rispetto ai metodi tradizionali
Rispetto ai metodi tradizionali di estrazione mineraria, che richiedono il trattamento di tonnellate di roccia per ottenere piccole quantità di oro, questa nuova soluzione si dimostra più pulita, economica e circolare. Essa consente di recuperare un metallo prezioso da un prodotto di scarto, contribuendo così a una gestione più sostenibile dei rifiuti, considerando che attualmente l’80% dei rifiuti elettronici non viene riciclato.
Recupero di altri metalli rari
Oltre all’oro, il metodo può essere utilizzato per il recupero di altri metalli rari, come rame, palladio e nichel, impiegando tecnologie complementari. Questo approccio innovativo potrebbe avere un impatto significativo nella riduzione dei rifiuti elettronici e nella promozione di pratiche più sostenibili nel settore. La speranza è che, attraverso questa tecnica, si possa dare nuova vita ai materiali che altrimenti andrebbero perduti.