A Tikal, un sito archeologico di grande rilevanza precolombiana situato in Guatemala, è stata recentemente scoperta una nuova e maestosa struttura, un altare che si prevede attirerà l’attenzione di turisti e studiosi nei prossimi anni. Il merito di questa importante scoperta va a Stephen Houston, il quale, insieme al suo team di ricerca, ha dedicato anni di studio all’area.
La pubblicazione di un articolo sulla rivista Antiquity ha reso noto il significato di questo altare, offrendo agli archeologi l’opportunità di approfondire la storia di Tikal, un luogo avvolto nel mistero per secoli. Fino ad ora, gli storici erano a conoscenza del fatto che Tikal fu fondata intorno all’850 a.C., durante un periodo di grande prosperità per la civiltà Maya. Tuttavia, una pietra incisa, nota come Tikal Marcador, rivela che la metropoli subì un’invasione devastante da parte della città-stato di Teotihuacan attorno al 378 d.C., evento che portò alla rovina della sua popolazione.
La caduta di Tikal si colloca in un periodo che precede di qualche decennio la scomparsa della civiltà Maya nella regione, suscitando interrogativi tra gli archeologi riguardo ai fattori storici che hanno contribuito a tale declino. Houston ha spiegato che nel 378 d.C. Teotihuacan stava emergendo come un vero e proprio impero, con l’obiettivo di eliminare la concorrenza rappresentata da altre città-stato e regni.
Al momento della conquista, Tikal era sotto il governo di un sovrano, il quale fu destituito dagli eserciti di Teotihuacan e sostituito con un re fantoccio. Questo evento storico sembra essere stato commemorato attraverso la realizzazione dell’altare recentemente scoperto, situato nel cuore di Tikal, la cui architettura presenta forti somiglianze con gli altari di Teotihuacan.
Houston ha affermato: “Ciò che l’altare conferma è che i potenti leader di Teotihuacan giunsero a Tikal e costruirono repliche di strutture rituali che esistevano nella loro città natale”. All’interno dell’altare, gli archeologi hanno rinvenuto i resti di un bambino e di un adulto, sacrificati in un contesto in cui, fino ad allora, i sacrifici umani non erano una pratica comune a Tikal.
Tradizionalmente, i sacrifici umani erano praticati da popolazioni come gli Aztechi e i Totonachi, culture distinte dai Maya, che abitavano il Messico fino all’arrivo di Colombo nel Nuovo Mondo. La scoperta di Tikal continua a gettare nuova luce sulla complessa storia delle civiltà precolombiane e sul loro interagire con le potenze emergenti del tempo.