
Storico Cardini parla dell'Ucraina
«Gli incidenti sono cominciati nel 1994, quando la Nato, sotto il comando degli Stati Uniti, ha cominciato ad attaccare la Bosnia. Non ci sono bambini che si stringono ai loro peluche o vecchiette che attraversavano la strada soltanto a Kiev. Quando bombardavamo Belgrado non ce li hanno fatti vedere».
Lo ha detto lo scorso 2 marzo a L’Aria che Tira su LA7, Franco Cardini, storico saggista e medievalista.
«Mi sento a disagio come anziano professore che ha figli e nipoti ma anche come vecchio soldato. Un pezzetto del mio cuore è rimasto nelle forze armate. Siamo sempre a disagio quando seduti dietro alla nostra libreria parliamo di sofferenza, vediamo gente che muore, che fugge. Probabilmente un piccolo esame di coscienza, noi altri occidentali, dobbiamo farlo. Io ho studiato a Mosca, non mi sento molto occidentale. Gli incidenti sono già successi. Succedono di continuo. Quelli che ci succedono, sono successi andando all’indietro nel tempo. Noi insegnanti abbiamo il dovere di andare indietro nel tempo, è il nostro lavoro».
«Nel 1994, quando la NATO, sotto comando degli Stati Uniti, ha cominciato ad attaccare la Bosnia. Non ci sono bambini che si stringono i loro peluche o vecchiette che attraversavano la strada soltanto a Kiev. Quei bambini c’erano anche quando bombardavamo Belgrado, ma non ce li hanno fatti vedere. Così come nel 2003, quando vedevamo il bombardamento di Baghdad. E vedevamo le luci verde e dorate ma sotto c’erano i bambini. È almeno dal colpo di Stato del ’14 che gli occidentali disattendono l’impegno preso con la Russia di non allargare ulteriormente a Oriente il raggio d’azione della NATO, che significa mettere i russi sotto possibilità di bombardamento».
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