
Assassin’s Creed Shadows ha finalmente fatto il suo debutto su tutte le piattaforme e, in pochi giorni, ha già raggiunto un buon livello di popolarità , come evidenziato dai dati forniti da Steam. Tuttavia, il lancio del titolo ha sollevato nuove controversie, che hanno infastidito alcuni appassionati della saga.
Accuse di mancanza di rispetto
Ubisoft è stata accusata di mancanza di rispetto per le strutture religiose in Giappone, a causa della presenza di diversi templi e edifici sacri nel gioco. La polemica è stata alimentata dalla possibilità di scalare i Torii, i caratteristici portali sacri che si possono trovare nei santuari shintoisti. Questa scelta ha suscitato reazioni negative da parte dell’opinione pubblica giapponese e di alcuni utenti sui social media.
Caratteristiche dei Torii
I Torii, che delimitano le aree sacre dei templi, sono composti da due colonne di legno smaltato e un palo orizzontale. Sebbene il colore vermiglio sia il più comune, esistono anche torii realizzati in pietra, acciaio e cemento armato, decorati con motivi di diverse tonalità . Le critiche nei confronti di Ubisoft erano già emerse alcune settimane prima del lancio, ma hanno guadagnato visibilità solo con l’uscita del gioco, grazie alla diffusione di video da parte di streamer e giocatori che mostrano i protagonisti Naoe e Yasuke mentre scalano i Torii e i tetti dei templi virtuali.
Rispetto della cultura giapponese
Molti videogiocatori ritengono che tali polemiche siano infondate e orchestrate in modo da far apparire Assassin’s Creed Shadows come un’opera che non intende assolutamente offendere la cultura giapponese. Gli sviluppatori di Ubisoft hanno infatti lavorato con impegno per rispettare la storia e le tradizioni nipponiche, inserendo anche ricostruzioni delle cerimonie religiose shintoiste all’interno dei templi. Inoltre, è stato implementato un avviso per ricordare ai giocatori di non scalare i Torii, in modo da evitare di urtare la sensibilità culturale giapponese.
Controversie rispetto ad altri titoli
Scalare queste strutture nella realtà sarebbe considerato un atto di dissacrazione, e Ubisoft ha cercato di evidenziare questa problematica in modo intelligente. È curioso notare come le polemiche siano emerse solo ora, mentre altri titoli occidentali ambientati in Giappone, come Ghost of Tsushima, hanno incluso templi, torii e cimiteri shintoisti senza suscitare simili reazioni.
Critiche passate e attuali
È paradossale osservare come le critiche rivolte a Ubisoft non abbiano riguardato in passato le chiese cattoliche o le moschee arabe in altri capitoli di Assassin’s Creed, dove i giocatori hanno avuto la possibilità di interagire con figure religiose come il Papa Alessandro VI in Assassin’s Creed II o danneggiare oggetti sacri.
Collaborazione con l’Arabia Saudita
Per comprendere l’assurdità delle attuali polemiche, è sufficiente ricordare un recente rumor secondo cui il governo dell’Arabia Saudita, noto per la sua forte religiosità , sarebbe interessato a collaborare con Ubisoft per sviluppare un’espansione di Assassin’s Creed Mirage ambientata in nuove città arabe, tra cui probabilmente La Mecca, centro religioso dell’Islam. Questo riconoscimento dimostra l’apprezzamento per il lavoro svolto dagli sviluppatori di Ubisoft, capaci di impressionare positivamente una cultura molto attenta al rispetto dei luoghi di culto.