Topi lanosi dotati di geni di una specie carismatica: un esperimento sorprendente

I genetisti dell’azienda statunitense Colossal Biosciences hanno recentemente condiviso con la comunità scientifica i risultati delle loro ricerche sullibridazione genetica animale, utilizzando come soggetti dei comuni topi da laboratorio. Questi esperimenti, documentati attraverso video e fotografie, hanno suscitato notevole interesse.

Ricerca sull’ibridazione genetica

Nel corso della loro ricerca, gli scienziati hanno integrato nel genoma di questi topi una sequenza di DNA risalente agli antichi mammut lanosi, i quali erano stati oggetto di uno dei primi progetti di sequenziamento di DNA antico, coordinati da Svante Paabo, insignito del premio Nobel per la medicina nel 2022 e noto scienziato del Max Planck Institute. La scelta di questa antica sequenza è stata motivata dall’obiettivo di esplorare le potenzialità dell’ibridazione genetica.

Risultati sorprendenti

I ricercatori si sono detti sorpresi dai risultati ottenuti, ammettendo di non aver previsto la nascita di topini così caratteristici e affettuosi. Questi esemplari geneticamente modificati presentano una pelliccia notevolmente più lunga rispetto ai topi normali, una caratteristica attribuita alle sequenze genetiche derivate dai mammut. Le immagini di questi topi, che mostrano la loro pelliccia inusuale, sono state rese disponibili per il pubblico, contribuendo a generare curiosità e dibattito.

Prospettive future

Questi esperimenti rappresentano un passo significativo verso la futura risurrezione del mammut, un progetto scientifico ambizioso che coinvolge vari centri di ricerca e aziende private a livello globale, con l’intento di riportare in vita questo famoso animale dell’era glaciale. La complessità del progetto richiede una collaborazione multidisciplinare e approcci innovativi.

Importanza del modello di topo

La biologa evoluzionista e responsabile scientifica di Colossal, Beth Shapiro, ha sottolineato l’importanza di utilizzare un modello di topo per questi esperimenti, evidenziando che, a differenza degli elefanti, i topi hanno un periodo di gestazione molto più breve, facilitando così gli studi. Questo aspetto rappresenta un vantaggio significativo per il progresso delle ricerche.

Le sfide da affrontare

Nonostante il traguardo di dotare un topo di una pelliccia preistorica possa sembrare un risultato straordinario, gli scienziati sono ben consapevoli delle sfide che rimangono da affrontare prima di poter assistere alla nascita di un vero e proprio cucciolo di mammut. La strada da percorrere è ancora lunga, ma i risultati ottenuti finora offrono nuove prospettive sulle possibilità dell’ingegneria genetica.

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Lorenzo Lorenzotti