
I megaraptor si sono rivelati tra i predatori più temibili del Cretaceo, appartenendo alla stessa famiglia dei più noti Velociraptor e di altri dromeosauri, creature che hanno trovato spazio nell’immaginario collettivo grazie ai film della saga di Jurassic Park. Questi dinosauri, che potevano raggiungere una lunghezza di circa 7 metri, erano abili carnivori, dotati di una caratteristica letale: l’artiglio a falce, presente nel primo dito di ciascun piede.
Recentemente, un team di paleontologi ha effettuato una scoperta significativa nel cuore dell’Australia meridionale, precisamente nel gruppo Strzelecki, un’area ricca di fossili risalenti a circa 118 milioni di anni fa. Gli scienziati, appartenenti al Museums Victoria Research Institute e alla Monash University, hanno identificato due nuovi esemplari di megaraptoridi, considerati i più antichi conosciuti di questo gruppo. Questi ritrovamenti suggeriscono che la fauna antica dell’Australia ha avuto un ruolo cruciale nella biodiversità dell’emisfero australe durante il Cretaceo, poiché specie simili, ma più recenti, sono state rinvenute anche in Antartide e Sud America.
Thomas Rich, curatore senior di paleontologia dei vertebrati presso il Museums Victoria Research Institute e uno dei principali autori dello studio pubblicato sulla rivista Journal of Vertebrate Paleontology, ha dichiarato: “I nostri risultati non solo ampliano il registro fossile dei teropodi australiani, ma offrono anche prove convincenti dello scambio faunistico tra Australia e Sud America attraverso l’Antartide durante il Cretaceo inferiore”.
La scoperta di questi esemplari, che non sono ancora stati classificati in una specie specifica, evidenzia l’unicità della fauna della regione di Victoria durante il Cretaceo. Con il passare del tempo, le specie australiane hanno iniziato a somigliare a quelle del continente sudamericano, in seguito alla fine dello scambio faunistico. Questo cambiamento ha segnato una transizione importante nella storia evolutiva della fauna australiana, rendendo i recenti ritrovamenti ancora più significativi per comprendere l’evoluzione dei dinosauri in questo continente.