Scoperta inaspettata: un buco nero supermassiccio potrebbe trovarsi vicino a noi

Un recente studio pubblicato sulla rinomata rivista Astrophysical Journal ha rivelato la presenza di un buco nero supermassiccio al centro della Grande Nube di Magellano, una delle galassie satellite della Via Lattea. Questa scoperta segna un’importante tappa nella comprensione della struttura e dell’evoluzione delle galassie.

Le dimensioni di questo buco nero sono impressionanti, con una massa equivalente a circa 600.000 volte quella del Sole, simile a quella del buco nero situato nel cuore della nostra galassia. Fino ad ora, la comunità scientifica non era riuscita a fornire prove concrete dell’esistenza di un oggetto così massiccio al centro della Grande Nube di Magellano. Tuttavia, il team di ricerca, guidato dal dottor Jesse Han dell’Harvard & Smithsonian’s Center for Astrophysics, ha potuto avvalersi di indizi provenienti da dati raccolti negli ultimi anni per giungere a questa conclusione.

La ricerca e i dati osservativi

Il team di astronomi ha analizzato il movimento di 16 stelle iperveloci situate nella periferia della Via Lattea, di cui 9 risultano parzialmente influenzate dalla gravità della Nube di Magellano. Questa galassia si trova a circa 160.000 anni luce dalla Terra ed è considerata significativa nella storia dell’astronomia, poiché ha guidato i navigatori nei loro viaggi verso l’emisfero meridionale.

La scoperta del buco nero è stata possibile grazie all’analisi dei dati raccolti dal satellite dell’ESA Gaia, il quale ha monitorato il movimento di migliaia di stelle negli ultimi anni. Questo strumento ha fornito informazioni cruciali per comprendere la dinamica delle stelle iperveloci e la loro interazione con la galassia.

Le dichiarazioni degli esperti

Kareem El-Badry, astronomo del Caltech e membro del team di ricerca, ha dichiarato: “Sapevamo da tempo dell’esistenza di queste stelle iperveloci, ma Gaia ci ha fornito i dati necessari per determinare la loro origine.” Ha aggiunto che combinando questi dati con nuovi modelli teorici sulle traiettorie delle stelle, è stato possibile identificare il nuovo buco nero.

All’inizio del 2025, altri astronomi hanno dedicato la loro attenzione al buco nero massiccio situato nel centro della Via Lattea, ottenendo risultati sorprendenti che hanno ulteriormente arricchito il campo della ricerca astrofisica. La continua esplorazione di questi fenomeni cosmici non solo amplia la nostra comprensione dell’universo, ma offre anche spunti per future indagini sulle galassie e le loro strutture interne.

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Lorenzo Lorenzotti