Rinvenuto scheletro di un gladiatore con segni di morso di leone inaspettato

Durante gli scavi di un antico cimitero romano a York, nel 2025, è stata fatta una scoperta straordinaria: i resti di un gladiatore che presentano segni inequivocabili di un attacco da parte di un leone. Questa scoperta offre una nuova prospettiva sulla brutalità degli spettacoli romani, estendendo la comprensione di tali eventi anche ai territori più remoti dell’Impero.

Dettagli del reperto

Il corpo, identificato con il nome di 6DT19, era sepolto in una bara con una disposizione ordinata. Si stima che il gladiatore avesse un’età compresa tra i 26 e i 35 anni e un’altezza di 1 metro e 72 centimetri. Originario del sud della Gran Bretagna, il clima della sua giovinezza era più temperato, il che potrebbe aver influito sulla sua crescita.

Un aspetto particolarmente interessante è rappresentato dalle ossa pelviche. Gli studiosi hanno notato ferite anomale, localizzate in corrispondenza di dove un grande felino potrebbe aver inflitto i suoi colpi. Le analisi hanno rivelato anche chiari segni di masticazione sulle ossa, suggerendo che l’animale non si sia limitato a colpire, ma abbia anche iniziato a nutrirsi del corpo del gladiatore.

Analisi scientifica

Utilizzando scansioni 3D e analisi forensi, i ricercatori hanno concluso che i danni riscontrati sulle ossa sono stati causati da un leone. Non si tratta di semplici graffi, ma di segni evidenti di masticazione post-mortem. Questo particolare suggerisce che l’animale abbia non solo attaccato il gladiatore, ma abbia anche tentato di cibarsi di lui, un dettaglio che arricchisce ulteriormente il contesto storico di tali eventi.

Fino ad oggi, non erano state trovate prove dirette di combattimenti tra uomini e animali nell’Europa romana, al di fuori delle grandi città mediterranee. La scoperta di 6DT19 in una zona periferica dell’Impero indica che spettacoli di questo tipo si svolgevano anche in luoghi come York. Ci si interroga ora su come i leoni potessero arrivare fino a questa località.

Il commercio romano e la presenza di animali esotici

Il commercio nell’Impero Romano era vasto e capillare. Gli animali esotici venivano trasportati in tutto il territorio per le venationes, i combattimenti tra gladiatori e bestie. Tuttavia, la presenza di un leone in Britannia rappresenta un’anomalia che invita a riflettere sull’estensione e sulla brutalità della macchina dell’intrattenimento romano, in cui i gladiatori erano protagonisti indiscussi.

Questa scoperta non solo arricchisce la nostra comprensione della vita e delle pratiche di intrattenimento nell’antica Roma, ma solleva anche interrogativi sulla logistica e sulle modalità con cui animali pericolosi come i leoni venissero portati in regioni così lontane dai loro habitat naturali. La scoperta di 6DT19 potrebbe quindi rappresentare un importante passo avanti nella comprensione della storia romana e delle sue pratiche di intrattenimento.

Published by
Romina Lotito