Attualmente, quasi 400 milioni di barili di petrolio si trovano in profondità nelle caverne del sud degli Stati Uniti, costituendo le Strategic Petroleum Reserve (SPR), una risorsa cruciale dal punto di vista geopolitico. Questi giacimenti non raggiungono le dimensioni di un recente tesoro di 100 milioni di tonnellate di petrolio, ma sono distribuiti in ben 61 caverne situate tra il Texas e la Louisiana. Secondo le ultime stime, le riserve attualmente contengono 396,4 milioni di barili di petrolio greggio, un dato significativo per il mercato energetico.
Un dato interessante è che il picco delle riserve è stato raggiunto nel dicembre 2009, quando si è registrato un impressionante record di 726,6 milioni di barili. Le caverne che ospitano queste riserve si trovano a una profondità compresa tra 610 e 1.219 metri sotto la superficie terrestre. Queste riserve sono conservate in cupole di sale, una formazione geologica che si è creata grazie al lento movimento ascendente del sale attraverso gli strati rocciosi sovrastanti. Questo ambiente naturale offre una protezione efficace contro perdite e contaminazioni.
La creazione dell’SPR risale alla crisi energetica del 1973, quando una coalizione di stati arabi impose un embargo petrolifero contro gli Stati Uniti e altre nazioni che avevano sostenuto Israele durante la Guerra dello Yom Kippur. Questo evento ha avuto un impatto devastante sull’economia globale, rivelando la vulnerabilità degli Stati Uniti rispetto all’approvvigionamento di petrolio estero. Per affrontare questa situazione, il governo statunitense ha istituito l’SPR come riserva petrolifera di emergenza, con l’obiettivo di proteggere il paese da interruzioni dell’approvvigionamento dovute a eventi naturali, conflitti geopolitici o chiusure di rotte commerciali.
La gestione dell’SPR è affidata al Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti, il quale ha la capacità di immettere petrolio sul mercato nazionale per alleviare eventuali carenze e contribuire a stabilizzare i prezzi. Un esempio emblematico di questo intervento è rappresentato dall’uragano Katrina del 2005, che ha causato danni ingenti all’infrastruttura energetica.
Negli ultimi decenni, l’SPR ha visto numerosi rilasci di petrolio, con il più recente avvenuto nel marzo 2022, in risposta all’invasione russa dell’Ucraina. Questo utilizzo della riserva evidenzia l’importanza strategica di tali giacimenti nel garantire la sicurezza energetica degli Stati Uniti e la stabilità dei mercati petroliferi.