Chi assiste a un Gran Premio di Formula 1 fino all’ultimo giro non può non notare una pratica piuttosto singolare: subito dopo aver lasciato la monoposto, i piloti vengono pesati. Questa procedura, che potrebbe sembrare curiosa, ha in realtà un significato profondo, legato a regolamenti tecnici, condizioni estreme e persino alla gestione dei liquidi durante la gara.
Durante una competizione, i piloti si trovano a fronteggiare temperature estremamente elevate. L’abitacolo delle monoposto, angusto e privo di ventilazione, può superare i 50 gradi Celsius, mentre i freni possono raggiungere temperature di 1.000 °C. Questo ambiente ostile provoca una significativa perdita di liquidi, con i piloti che possono disidratarsi perdendo fino a 4 litri di sudore, soprattutto in circuiti notoriamente impegnativi come quello di Singapore. Tale disidratazione può comportare una diminuzione del peso corporeo di un pilota di 3-4 kg.
Per questo motivo, ogni concorrente viene pesato sia prima che dopo la gara. Le normative della FIA stabiliscono un peso minimo combinato tra vettura e pilota. Se il conducente perde troppo peso durante la corsa, la monoposto potrebbe scendere sotto il limite regolamentare, con conseguenti penalità. Inoltre, il monitoraggio della perdita di peso è fondamentale per garantire la salute degli atleti, che si trovano costantemente al limite delle loro capacità fisiche.
Riguardo alla resistenza fisica, alcuni piloti, come Mark Webber e David Coulthard, hanno rivelato di non essere sempre riusciti a mantenere il controllo durante le gare. È cruciale idratarsi adeguatamente prima della partenza, ma a volte il corpo può reagire in modo imprevedibile. È importante ricordare che per evitare la disidratazione è fondamentale bere, specialmente con l’arrivo dell’estate.
Queste pratiche non solo garantiscono il rispetto delle regole, ma sono anche essenziali per la sicurezza e il benessere dei piloti, che affrontano condizioni estreme durante ogni competizione.