Perché i dazi commerciali di Trump preoccupano Apple più di altre aziende?

La guerra commerciale avviata dall’ex presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha iniziato a manifestare le sue ripercussioni anche sui giganti della tecnologia. Tra i colossi più colpiti, spicca il nome di Apple, che ha registrato un significativo calo del suo valore azionario, contribuendo al lunedì nero delle borse mondiali.

Flessione del titolo di Apple

Nel corso della giornata del 2 marzo 2025, il titolo di Apple ha subito una flessione di oltre il 4%, in risposta all’incertezza e alle preoccupazioni legate all’escalation della guerra commerciale. Questo andamento negativo riflette il malcontento all’interno dell’azienda, causato dalle recenti decisioni prese da Trump. La situazione è particolarmente critica, in quanto Apple dipende in gran parte dalla Cina per la produzione e l’assemblaggio dei suoi dispositivi, tra cui iPhone, iPad e MacBook.

Impatto della catena di approvvigionamento

La catena di approvvigionamento di Apple è fortemente esposta alle misure tariffarie imposte dal governo statunitense. Attualmente, si stima che l’azienda possa affrontare una perdita potenziale di oltre 4 miliardi di dollari solo nel mercato americano. La dipendenza diretta dalla Cina rende impossibile, nel breve termine, un trasferimento della produzione negli Stati Uniti. Questo scenario potrebbe avere conseguenze drammatiche, con il rischio che i prezzi dei dispositivi aumentino in modo esponenziale, arrivando a triplicare rispetto ai costi attuali. Un aumento di tale portata metterebbe in discussione la reputazione del marchio, già fortemente affermato.

Preoccupazioni nel settore tecnologico

Le altre aziende del settore tecnologico, pur essendo attualmente meno coinvolte nelle ripercussioni dirette della guerra commerciale, osservano con preoccupazione gli sviluppi che interessano Apple. I dirigenti della società di Cupertino manifestano un crescente allarme, poiché le azioni e le dichiarazioni di Trump sembrano avere un impatto più significativo di quanto inizialmente previsto. La situazione continua a evolversi, mentre gli azionisti e gli osservatori del mercato rimangono in attesa di ulteriori sviluppi.

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Lorenzo Lorenzotti