
Un gruppo di studiosi dell’Università di Tokyo, in collaborazione con la Nippon Foundation, ha fatto un’importante scoperta nel Pacifico, nei pressi dell’isola giapponese di Minamitori. Hanno identificato un vasto giacimento di metalli rari, comprendente elementi essenziali come cobalto e nichel, utilizzati nella produzione di batterie, semiconduttori e tecnologie avanzate.
Scoperta di un giacimento sottomarino
Questo deposito sottomarino si estende su una superficie di circa 10.000 km² e contiene all’incirca 610.000 tonnellate di cobalto e 740.000 tonnellate di nichel, una quantità che potrebbe coprire il fabbisogno giapponese per oltre 75 anni. La rilevanza di questa scoperta è accentuata dal contesto attuale, in cui la domanda di metalli rari è sempre più influenzata da tensioni geopolitiche e dalla transizione energetica globale.
Piano di estrazione del governo giapponese
Il governo giapponese ha già avviato un piano sperimentale per l’estrazione su larga scala, con inizio previsto nel 2025, mirando a raccogliere 10.000 tonnellate di noduli al giorno. A differenza delle miniere tradizionali, l’estrazione sottomarina si basa sulla raccolta di noduli polimetallici che si formano naturalmente sui fondali oceanici, il che riduce i processi di scavo e lavorazione.
Preoccupazioni ambientali
Tuttavia, l’estrazione di questi noduli suscita preoccupazioni ambientali. Gli scienziati avvertono che il prelievo potrebbe compromettere gli ecosistemi marini e ridurre la biodiversità . Il recupero degli ambienti danneggiati da tali operazioni potrebbe richiedere decenni o addirittura secoli.
Strategie per la dipendenza dai fornitori esteri
Con questa iniziativa, il Giappone intende diminuire la propria dipendenza dai fornitori esteri, in particolare dalla Cina, che attualmente detiene una posizione dominante nel mercato globale dei metalli rari. Anche in Europa è stata recentemente scoperta un’ampia riserva di terre rare, segnalando un crescente interesse per queste risorse strategiche.