Circa 800 anni fa, un giovane di sette anni di nome Onfim si ritrovò, senza rendersene conto, a scrivere una pagina di storia. Questo evento si colloca nella metà del XIII secolo, in un periodo di grande fermento per l’Europa orientale.
Ci spostiamo a Novgorod, un antico stato slavo orientale che, nel corso del tempo, sarebbe divenuto parte della Russia. Situata nella Russia occidentale, a circa 160 chilometri a sud di San Pietroburgo, Novgorod era un centro commerciale di primaria importanza durante il periodo medievale. La città era caratterizzata da un elevato tasso di alfabetizzazione, che coinvolgeva anche i più giovani.
Al centro della nostra storia c’è un autoritratto realizzato dallo stesso Onfim, che mostra chiaramente i suoi esercizi di scrittura in alfabeto cirillico, accanto a un disegno di un cavallo, un’arma simile a una spada e un nemico sconfitto. Accanto a queste immagini, Onfim ha anche firmato il suo nome con i caratteri ОНѲИМЄ. Questo pezzo d’arte, noto come Gramota No. 200, presenta figure stilizzate e grossolanamente disegnate, un chiaro segno che l’autore era un bambino di circa sette anni.
Il ritrovamento di questo autoritratto è avvenuto nel 1951, quando un gruppo di archeologi di Novgorod ha scoperto i primi testi russi realizzati su stecche di betulla. Ad oggi, sono stati rinvenuti oltre 1.200 di questi testi. La corteccia di betulla, utilizzata prima dell’invenzione della carta, veniva incisa con strumenti metallici o ossei. Le dimensioni dei manoscritti variavano, ma la maggior parte era simile a quella di una cartolina.
Il lavoro di Onfim si distingue dagli altri per la sua unicità. Sebbene abbia annotato salmi e inni, la maggior parte dei suoi manoscritti è composta da scarabocchi figurali. Il suo stile, inconfondibile e originale, lo ha reso una figura di spicco tra gli autori di testi su stecche di betulla a Novgorod, e le sue opere sono alcune delle più antiche mai prodotte da bambini.
Sfortunatamente, non esistono prove storiche che documentino la vita e la crescita di Onfim, e non potremo mai sapere se avesse realizzato i suoi sogni. Tuttavia, il suo nome è destinato a rimanere impresso nei libri di storia, come simbolo di creatività infantile e di un’epoca passata che continua a affascinare studiosi e appassionati.