Nel mare di Lampedusa scoperta un’altra specie aliena potenzialmente pericolosa

Negli ultimi decenni, l’Italia ha visto l’arrivo di numerose specie aliene, in particolare nei suoi ecosistemi marini. Un esempio recente è quello del granchio blu, che ha creato gravi problemi agli allevamenti di mitili e gamberi lungo le coste adriatiche. Tuttavia, un’altra specie sta attirando l’attenzione degli esperti: si tratta di una triglia tropicale originaria del Mar Rosso, recentemente avvistata nelle acque di Lampedusa.

Il 20 aprile 2025, l’Istituto Superiore per la Ricerca Ambientale (ISPRA) ha confermato l’avvistamento di questa nuova specie di triglia, denominata Parupeneus forsskali. Sebbene già presente nel Mediterraneo dal 2012, quando fu avvistata per la prima volta al largo del Libano, la sua diffusione ha subito un’accelerazione negli ultimi anni. Infatti, nel 2016, la specie ha raggiunto le coste della Tunisia, rendendo inevitabile il suo arrivo in Italia, data la posizione geografica di Lampedusa, più vicina all’Africa rispetto alla Sicilia.

Impatto economico e ambientale della nuova specie

La presenza della triglia tropicale nel Mediterraneo potrebbe avere conseguenze significative per l’ecosistema locale e per l’economia dei pescatori. Questa specie è in grado di competere per risorse e spazio con le specie autoctone, mettendo a rischio le attività di pesca che rappresentano una fonte di reddito per molte famiglie e comunità costiere. L’avvistamento è stato effettuato da due pescatori di Lampedusa, che, mentre erano al lavoro in mare, hanno notato il pesce grazie al suo distintivo colore arancione acceso e alla linea rossa scura sulla parte dorsale, caratteristiche che la differenziano dalle specie locali.

Gli esperti ritengono che il P. forsskali sia giunto nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un passaggio che ha facilitato l’introduzione di diverse specie aliene. Le condizioni climatiche, in particolare l’innalzamento delle temperature, stanno contribuendo alla diffusione di questa specie nei mari italiani. L’aumento delle temperature marine ha un ruolo cruciale nell’espansione di specie che, altrimenti, non sarebbero in grado di adattarsi ai climi più freddi.

Strategie di monitoraggio e gestione

Di fronte a questa nuova sfida, è fondamentale che le autorità competenti e gli esperti collaborino per monitorare l’andamento della diffusione della triglia tropicale. L’ISPRA, insieme ad altre istituzioni, sta sviluppando strategie di gestione per affrontare l’impatto delle specie aliene sugli ecosistemi marini e sull’economia locale. Le azioni potrebbero includere programmi di sensibilizzazione per i pescatori e misure per contenere la diffusione di specie invasive.

La situazione attuale richiede un approccio proattivo per garantire la sostenibilità delle risorse marine e la protezione della biodiversità locale. L’osservazione e la segnalazione tempestiva di avvistamenti di specie aliene da parte dei pescatori possono fornire dati preziosi per la ricerca e la gestione delle risorse marine. La cooperazione tra scienziati e comunità locali sarà essenziale per affrontare le sfide poste da queste nuove presenze nei nostri mari.

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Romina Lotito