Navi autonome: l’intelligenza artificiale segna il futuro della navigazione marittima?

Una startup statunitense, Blue Water Autonomy, è pronta a rivoluzionare il settore navale con l’introduzione di navi completamente autonome. Dopo aver ottenuto un finanziamento di 14 milioni di dollari, la società si prepara a lanciare le sue innovazioni nel 2025, segnando un passo significativo verso il futuro della navigazione.

Origini e leadership dell’azienda

Fondata nel 2024, Blue Water Autonomy è guidata da un team di esperti con un solido background in aziende di alto profilo come Amazon Robotics, iRobot e la Marina Militare statunitense. Questa esperienza accumulata da professionisti affermati nel settore tecnologico e militare fornisce una base solida per l’innovazione che l’azienda intende portare nel campo delle navi autonome.

La crescente necessità di navi autonome è stata enfatizzata da una serie di eventi globali, in particolare nel contesto della guerra asimmetrica. Gli Stati Uniti, in particolare, si trovano a fronteggiare una crescente competizione da parte della Cina nel Pacifico. Le navi autonome rappresentano una possibile soluzione per ottimizzare le capacità navali statunitensi, che attualmente faticano a tenere il passo con la rapida produzione delle navi da parte dei cantieri cinesi.

Impatto sulla sicurezza marittima e sull’industria

Rylan Hamilton, co-fondatore e CEO di Blue Water Autonomy, ha dichiarato: “La potenza marittima è stata il fondamento della sicurezza e della prosperità dell’America per secoli. Crediamo che l’intera economia marittima abbia bisogno di una trasformazione.” Hamilton sottolinea l’importanza di fornire alla Marina Militare statunitense tecnologie avanzate, incluse le navi oceaniche completamente autonome, per garantire la sicurezza e la deterrenza necessarie contro le minacce globali.

Non è una novità che le navi autonome siano in fase di sviluppo. Già nel 2021, un’imbarcazione senza equipaggio, denominata NOMAD, ha dimostrato la fattibilità di questa tecnologia percorrendo 8.187 chilometri (4.421 miglia nautiche) in modalità autonoma, con solo una minima parte del viaggio gestita da un operatore umano. Questo esempio evidenzia il potenziale delle navi autonome nel ridurre i costi operativi e migliorare l’efficienza.

Vantaggi e sfide delle navi autonome

Le navi autonome non solo promettono di migliorare la sicurezza marittima, ma potrebbero anche ridurre significativamente il numero di incidenti causati da errore umano, che rappresenta una delle principali cause di problemi in mare. Recentemente, un incidente che ha coinvolto un sottomarino carico di turisti scomparso ha messo in evidenza la vulnerabilità delle operazioni marittime tradizionali.

In aggiunta, le navi senza equipaggio potrebbero rivelarsi più economiche e sostenibili, con minori costi di carburante e un impatto ambientale ridotto. Teoricamente, anche i pirati potrebbero essere meno motivati a colpire imbarcazioni prive di equipaggio, poiché non ci sarebbero ostaggi da prendere in considerazione.

Tuttavia, ci sono anche sfide significative associate all’implementazione di questa tecnologia. Questioni legate alla responsabilità legale e alle vulnerabilità informatiche sono tra le principali preoccupazioni che necessitano di attenzione. La mancanza di chiarezza su chi sia responsabile in caso di incidenti potrebbe ostacolare l’adozione di navi autonome.

Con l’evoluzione della tecnologia e l’aumento della competizione globale, è prevedibile che le navi autonome diventino sempre più comuni, non solo nel settore commerciale, ma anche nell’ambito della guerra navale, segnando una nuova era nella navigazione marittima.

Published by
Lorenzo Lorenzotti