
Naspi anticipata, quando restituirla? - www.silenziefalsita.it
Restituire la Naspi non è sicuramente cosa gradita, eppure ci sono circostanze che potrebbero obbligarti a farlo. Scopriamo quali sono
La Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego) è un sostegno economico per chi perde il lavoro. Normalmente, questa indennità viene pagata ogni mese, ma in alcuni casi è possibile richiederla tutta in anticipo.
Può succedere nella vita di fare dei cambiamenti e di decidere di fare un passo importante. Come quello di uscire da una condizione di lavoratore dipendente e tuffarsi in un nuovo percorso professionale autonomo. In questo caso bisogna fare attenzione, perchè se sei in disoccupazione puoi prendere in considerazione di chiedere la Naspi anticipata.
L’anticipo dell’intera somma della Naspi infatti è concesso solo a chi: avvia un’attività in proprio (libero professionista o ditta individuale), apre una società e lavora al suo interno o entra in una cooperativa dove partecipa anche al lavoro. Tuttavia, il rischio di doverla poi sostituirla per intero c’è. Andiamo a scoprire perchè e quando ciò può avvenire.
Solo in questi casi sei salvo
L’errore che fanno tanti, se decidono di chiedere la Naspi anticipata, è non badare al dopo e a quello che la vita può proporre. Se, chi ha ricevuto la Naspi anticipata. trova un lavoro da dipendente prima della fine del periodo per cui aveva diritto alla disoccupazione, deve restituire tutto l’importo ricevuto.

Facciamo un esempio pratico che leggiamo su www.money.it:
Immaginiamo che una persona abbia ricevuto 8.000 euro di Naspi anticipata per coprire il periodo aprile 2023 – aprile 2025. Se a febbraio 2025 questa persona viene assunta come dipendente, dovrà restituire tutti gli 8.000 euro all’INPS, e non solo la parte corrispondente ai mesi mancanti (marzo e aprile).
Nel 2024, la Corte Costituzionale ha stabilito che questa regola era troppo rigida e ingiusta. Infatti, non si può obbligare una persona a restituire tutto se ha dovuto chiudere la sua attività per cause di forza maggiore (eventi imprevisti e indipendenti dalla sua volontà).
Ora per fortuna, chi chiude la propria attività per cause gravi e imprevedibili e poi trova un lavoro da dipendente, deve restituire solo la parte della Naspi corrispondente al periodo in cui lavora da dipendente. Le cause di forza maggiore riconosciute per evitare la sostituzione dell’intera somma sono
– Calamità naturali (terremoti, alluvioni, incendi imprevedibili);
– Guerre o conflitti civili
– Distruzione dell’attività per atti di criminalità (come vandalismo o attentati);
– Misure restrittive per pandemie o epidemie;
– Provvedimenti giudiziari imprevedibili che impediscono di proseguire l’attività.
Quando una persona che ha ricevuto la Naspi anticipata interrompe la sua attività per iniziare un lavoro da dipendente, l’INPS a questo punto verificherà se la chiusura è stata causata da un evento imprevedibile. Se no deve restituire la Naspi per intero.