
Due giovani turisti belgi, David Lornoy e Seppe Lodewijckx, entrambi diciottenni, sono stati arrestati a Nairobi, in Kenya, mentre tentavano di tornare in Europa con un carico di oltre 5.000 esemplari di formiche africane, opportunamente occultati in provette. Questi insetti erano destinati al fiorente mercato illegale di animali selvatici.
L’accusa e il commercio illegale di insetti esotici
L’accusa nei loro confronti è di particolare gravità , soprattutto considerando che il commercio illegale di insetti esotici ha recentemente raggiunto livelli allarmanti in Occidente, complici l’aumento della popolarità dei terrari e delle collezioni entomologiche private. Tra le specie che i due ragazzi cercavano di contrabbandare figurava la nota Messor cephalotes, comunemente chiamata “formica gigante africana”, la cui puntura è considerata tra le più dolorose nel regno delle formiche.
Il valore del carico sequestrato
Secondo quanto riportato dai funzionari della CITES a Nairobi, il valore complessivo del carico sequestrato superava i 10.000 euro, cifra destinata a crescere ulteriormente una volta che i turisti fossero giunti in Europa. I due belgi sono stati arrestati in una struttura ricettiva situata nella contea di Nakuru, dove avevano appena concluso un safari nella savana africana. Insieme a loro, sono stati coinvolti nel medesimo procedimento penale anche un cittadino keniano, Dennis Ng’ang’a, e un turista vietnamita, Duh Hung Nguyen, trovati in possesso di ulteriori 400 formiche esotiche.
La strategia di trasporto e il destino degli insetti
Lornoy e Lodewijckx avevano tentato di camuffare le loro formiche all’interno di 2.244 provette, ciascuna coperta da batuffoli di cotone. Tuttavia, questa strategia di trasporto era destinata a risultare fatale per gli insetti, poiché avrebbero probabilmente subito la morte una volta giunti nel cargo degli aerei.
Il traffico di animali e il cambiamento di rotta
A segnalare l’attività sospetta è stato il Kenya Wildlife Service (KWS), il quale ha evidenziato come il traffico di animali stia ora orientando sempre più le proprie attenzioni verso la vendita di insetti, abbandonando la tradizionale compravendita di zanne d’elefante e di altre specie di mammiferi, come il pangolino. Questo cambiamento di rotta nel mercato nero degli animali selvatici sottolinea un fenomeno preoccupante che richiede attenzione e intervento.