Meta, la nota azienda tecnologica, ha intrapreso azioni decisive contro le fughe di informazioni interne, come annunciato in occasione della trimestrale. L’amministratore delegato, Mark Zuckerberg, ha ribadito l’importanza della riservatezza, e ora le sue affermazioni si sono tradotte in misure concrete.
Un portavoce di Meta ha confermato che circa 20 dipendenti sono stati licenziati per aver divulgato informazioni riservate. Dave Arnold, rappresentante dell’azienda, ha dichiarato a The Verge che i dipendenti vengono avvisati all’atto dell’assunzione riguardo alle politiche di riservatezza e che vengono forniti promemoria periodici. “Di recente, abbiamo condotto un’indagine che ha portato al licenziamento di circa 20 dipendenti per aver condiviso informazioni riservate all’esterno dell’azienda, e ci aspettiamo che ci siano altri provvedimenti simili. Prendiamo la questione molto seriamente e continueremo ad agire ogni volta che identificheremo delle fughe di informazioni,” ha affermato Arnold.
Non è stato specificato quali informazioni siano state trapelate dai dipendenti licenziati, né le divisioni coinvolte. Tuttavia, nelle ultime settimane, sono emerse notizie su un clima di lavoro difficile all’interno di Meta, a seguito di un riallineamento strategico annunciato da Zuckerberg. Questo riallineamento ha comportato significativi cambiamenti nelle politiche di moderazione e la cessazione di programmi dedicati alla diversità. Inoltre, Meta ha comunicato che gli ultimi licenziamenti erano mirati a “dipendenti con scarse prestazioni”, riflettendo una volontà di ristrutturare e ottimizzare il personale.
L’azienda, che ha sede a Menlo Park, California, continua a monitorare attentamente la situazione interna e a prendere provvedimenti per garantire la sicurezza delle informazioni. Con il 2025 ormai avviato, Meta si trova a dover affrontare sfide significative, non solo in termini di gestione del personale, ma anche per quanto riguarda la reputazione e la fiducia degli utenti.