
La console Playstation 2, lanciata sul mercato nel 2000, ha segnato un’epoca nel settore dei videogiochi, diventando la più venduta di tutti i tempi con oltre 160 milioni di unità distribuite globalmente. Questo trionfo ha avuto un impatto duraturo sulla storia di Sony, ma dietro il suo successo si cela un aspetto meno noto che ha destato preoccupazione a livello internazionale.
Preoccupazioni del Dipartimento della difesa degli Stati Uniti
Nel periodo che precedette il suo lancio, il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti espresse forti timori riguardo alla diffusione della Playstation 2, che debuttò il 26 ottobre 2000 in Nord America e il 24 novembre in Europa, mentre in Giappone era già disponibile dal 4 marzo dello stesso anno. La ragione principale di questa inquietudine era la potenza tecnologica della console, che si presentava come la più avanzata sul mercato, superando in prestazioni molti computer di alta gamma dell’epoca.
Tale superiorità tecnologica sollevò interrogativi sulla possibilità che gruppi terroristici potessero sfruttare la Playstation 2 per sviluppare nuove tecnologie per i loro attacchi. Questa situazione portò a un allerta che coinvolse anche il Ministero del Commercio giapponese, il quale, nell’aprile 2000, emise un decreto che imponeva a Sony di ottenere permessi speciali per esportare la console all’estero.
Le restrizioni imposte dal Giappone
Il governo giapponese elaborò una lista di paesi considerati potenzialmente ostili, nei quali la Playstation 2 non doveva essere esportata. Tra questi figuravano Libia, Iran, Iraq e Corea del Nord, paesi ritenuti a rischio per la presenza di gruppi terroristici capaci di utilizzare la console per scopi militari.
La legge giapponese stabiliva che ogni esportatore di hardware con possibili applicazioni militari, il cui valore superasse i 472 dollari, dovesse richiedere un permesso speciale, soggetto a una tassazione significativa, per evitare pene detentive fino a cinque anni. Questo contesto normativo evidenziava l’attenzione che il Giappone riservava alla sicurezza nazionale in relazione all’export di tecnologie avanzate.
Il chip emotion engine e le sue implicazioni
Un elemento centrale nelle preoccupazioni riguardanti la Playstation 2 era il suo Emotion Engine, un chip progettato per gestire l’elaborazione di immagini tridimensionali. Questo componente non solo fungeva da processore principale, ma operava anche come processore vettoriale, supportando l’unità di elaborazione grafica e permettendo l’esecuzione simultanea di numerose operazioni matematiche.
Grazie a queste capacità, il sistema era in grado di calcolare le posizioni nello spazio fisico all’interno dei giochi, un aspetto che, secondo esperti del Ministero della Difesa giapponese e statunitense, avrebbe potuto essere sfruttato per sviluppare un sistema di guida missilistica.
Il successo della console e il contrabbando
Nonostante le preoccupazioni e le restrizioni, la Playstation 2 divenne un fenomeno commerciale senza precedenti, raggiungendo anche i mercati neri dei paesi inclusi nella lista proibita. Quest’anno, in occasione del 25° anniversario dal suo lancio, la console continua a occupare un posto speciale nel cuore dei videogiocatori, nonostante l’emergere di tre generazioni successive di console. La sua influenza e il suo impatto rimangono evidenti, rendendola un simbolo di un’era che ha rivoluzionato il mondo dei videogiochi.