Ideato nel 1950 dal matematico e informatico Alan Turing, il test di Turing rappresenta un esperimento fondamentale per valutare se una macchina possa dimostrare un’intelligenza simile a quella umana. Oggi, nel 2025, questo test continua a essere un punto di riferimento per comprendere le capacità dei sistemi di intelligenza artificiale.
Un recente studio condotto dal Language and Cognition Lab dell’Università della California a San Diego ha rivelato che il modello GPT-4.5, sviluppato da OpenAI, ha superato con successo il test di Turing. Questo test è considerato superato quando un’intelligenza artificiale riesce a ingannare un essere umano nel 50% dei casi. Il modello GPT-4.5 ha raggiunto un tasso di inganno del 73% tra i partecipanti, dimostrando così una superiorità notevole rispetto alla soglia stabilita.
La ricerca ha coinvolto quasi 300 persone, le quali sono state messe alla prova con un test di Turing aggiornato. Questi partecipanti hanno interagito sia con un essere umano sia con un’intelligenza artificiale, cercando di distinguere i due. I risultati hanno mostrato che GPT-4.5 ha ingannato il 73% dei partecipanti quando ha adottato una personalità specifica. Al contrario, senza un ruolo definito, l’accuratezza del modello è scesa al 36%, mentre il precedente modello GPT-4 ha ottenuto solo il 21%. Anche modelli storici come ELIZA hanno mostrato prestazioni inferiori rispetto ai più recenti.
I ricercatori concludono che, sebbene le IA non pensino come gli esseri umani, sono sempre più abili nel simulare conversazioni naturali, specialmente quando sono assegnati ruoli o toni specifici. Questo studio non solo evidenzia le potenzialità delle intelligenze artificiali, ma solleva anche interrogativi su quanto facilmente le persone possano essere indotte a credere che un’intelligenza artificiale sia in realtà un essere umano. I risultati suggeriscono che, mentre i modelli linguistici non replicano il pensiero umano, si avvicinano sempre di più alle performance umane in conversazioni brevi e informali.
L’importanza di questi risultati risiede nella capacità dimostrata dai sistemi di intelligenza artificiale di interagire in modo convincente, ponendo interrogativi su come queste tecnologie possano influenzare le interazioni quotidiane e la percezione dell’intelligenza artificiale nella società.