Uno studio condotto da un team di psicologi dell’Università di Nottingham, Regno Unito, e pubblicato nel 2025 sulla rivista Journal of Health Psychology, ha rivelato un’interessante correlazione tra la qualità del sonno e la propensione a credere in teorie complottiste. L’indagine ha coinvolto oltre mille partecipanti, suddivisi in due esperimenti, per esplorare come il sonno influisca sulle convinzioni personali.
Nel primo esperimento, 540 soggetti hanno completato un questionario mirato a valutare la loro qualità del sonno. Successivamente, è stato chiesto loro di leggere un articolo riguardante l’incendio del 2019 nella cattedrale di Notre-Dame, un evento che ha lasciato un segno nella memoria collettiva. Gli articoli presentavano due prospettive: alcuni presentavano un’interpretazione cospirazionista, suggerendo un possibile insabbiamento, mentre altri descrivevano l’incidente come un semplice evento sfortunato. I risultati hanno mostrato chiaramente che coloro che avevano sperimentato una scarsa qualità del sonno tendevano a credere più facilmente alla narrazione cospirazionista.
Il secondo studio, condotto su 575 partecipanti, ha avuto come obiettivo principale quello di approfondire i meccanismi psicologici che si celano dietro questo fenomeno. È emerso che una cattiva qualità del sonno e l’insonnia erano fortemente correlate a una maggiore adesione a idee cospirazioniste. I ricercatori hanno anche osservato che stati emotivi come rabbia, depressione e paranoia giocano un ruolo significativo nell’esposizione degli individui a fake news e teorie complottiste.
È importante notare che, sebbene i risultati siano suggestivi, lo studio è di natura correlazionale e non causale. Infatti, è possibile che la depressione contribuisca a una qualità del sonno compromessa. La ricerca sottolinea quindi l’importanza di mantenere una buona igiene del sonno. Daniel Jolley, professore associato in psicologia sociale e leader del team di ricerca, ha affermato: “Il sonno è fondamentale per la salute mentale e il funzionamento cognitivo. Un sonno inadeguato aumenta il rischio di depressione, ansia e paranoia, fattori che alimentano le credenze cospirative. I nostri risultati suggeriscono che migliorare la qualità del sonno potrebbe rappresentare una protezione contro la diffusione del pensiero cospirativo“.
Questi risultati potrebbero stimolare un dibattito significativo sull’importanza del sonno e sulla sua influenza sulle credenze individuali.