
Nonostante possa sembrare tardi per un caffè, è sempre il momento giusto per una partita a scacchi. Oggi ci immergiamo in un affascinante percorso storico, ricco di sorprese e dettagli intriganti.
Le origini dei giochi da tavolo
La storia dei giochi da tavolo ha inizio migliaia di anni fa in India, dove, verso la fine del primo millennio, si sviluppò un gioco di dadi. I partecipanti muovevano le pedine su una scacchiera di dimensioni 8×8, nota come ashtapada. In quel periodo, diversi eserciti nomadi invasero i regni indiani, costringendo i sovrani a formare i nobili nelle strategie di guerra. Questo contesto storico, apparentemente distaccato dal gioco, contribuì alla nascita delle prime versioni degli scacchi. Secondo una leggenda indiana, il gioco fu creato dal Gran Visir Sissa Ben Dahir.
Il chaturanga e la sua evoluzione
Successivamente, gli indiani perfezionarono il gioco utilizzando la medesima scacchiera, dando vita alle prime pedine che conosciamo oggi. Queste rappresentavano le diverse unità dell’esercito: fanti, cavalli ed elefanti. L’obiettivo del gioco era catturare il re avversario, affiancato non da una regina, ma da un visir, un consigliere militare. Questa versione, chiamata chaturanga, si giocava inizialmente con quattro persone, ciascuna a difesa di un quadrante della scacchiera.
Le similitudini con gli scacchi moderni hanno portato lo storico H.J.R. Murray a sostenere che gli scacchi attuali siano un diretto discendente del chaturanga, praticato in India almeno dal VI secolo d.C.
Diffusione in Persia e in Europa
Nei secoli successivi, il gioco si diffuse in Persia, l’odierno Iran, dove divenne popolare nella vita di corte del VII secolo. I persiani lo chiamavano shah, che significa “re”. Storici come Marilyn Yolam ritengono che da questo termine derivi la parola “scacchi”. Con l’arrivo in Europa, grazie alle invasioni musulmane, il nome persiano fu latinizzato in scacus.
Il legame con il termine “scacco matto” è diretto; questa espressione, che indica la vittoria, deriva dal persiano shah mat, che significa “il re è sfinito”.
Trasformazioni nel gioco e nella scacchiera
Quando gli scacchi giunsero in Europa, si notarono significativi cambiamenti. Emily Allred, curatrice della World Chess Hall of Fame di St. Louis, Missouri, sottolinea che intorno all’anno 1000 d.C., la regina sostituì il visir, e l’elefante fu rimpiazzato dall’alfiere. Nel suo libro “Birth of the Chess Queen”, Yolam evidenzia come l’introduzione di queste due pedine rappresentasse una nuova fase della storia europea, caratterizzata dall’ascesa del potere della monarchia e della Chiesa.
Per chi è curioso, si narra che l’imperatrice Adelaide d’Italia possa essere stata l’ispirazione per la regina degli scacchi originale. Inizialmente, la regina poteva muoversi solo in diagonale e di una casella alla volta. Fu solo nel XV secolo che si assistette all’introduzione degli “scacchi della regina pazza”.
Il set di scacchi Staunton e la FIDE
Negli anni ’50 dell’Ottocento, il set di scacchi Staunton, prodotto a Londra, divenne il design più popolare e fu adottato per il primo Campionato Mondiale di Scacchi ufficiale. Successivamente, nel 1924, fu fondata la Federazione Scacchistica Mondiale, nota anche come FIDE, che ha avuto un ruolo cruciale nella regolamentazione e promozione del gioco a livello globale.