
Agli inizi del Cinquecento, il re del Portogallo, Manuele I, decise di omaggiare il neoeletto Papa Leone X con un dono davvero singolare: un elefante bianco domestico proveniente dall’isola di Ceylon. Questo elefante, battezzato Annone in onore del famoso generale cartaginese, rappresentava un simbolo di prestigio e potere.
L’arrivo a Roma
Il 12 marzo 1514, Annone giunse a Roma, portato da Lisbona. La sua presenza suscitò immediatamente un grande interesse tra gli abitanti della città e i cardinali che frequentavano la corte papale. All’epoca del suo arrivo in Italia, Annone era un cucciolo di quattro anni, ma già di dimensioni notevoli, superando qualsiasi altro animale domestico presente in Vaticano.
Il corteo e il dono di Manuele I
Il Papa Leone X attese l’arrivo del corteo nei pressi di Castel Sant’Angelo, dove poté ammirare Annone adagiato su un palanchino a forma di castello, realizzato interamente in argento. All’interno del palanchino si trovava uno scrigno colmo di tesori, tra cui monete d’oro coniate per l’occasione e preziose gemme. Con questo dono, Manuele I intendeva ristabilire i rapporti con il Vaticano, dopo le difficili relazioni diplomatiche con i suoi predecessori, come il controverso Papa Alessandro VI e il noto Giulio II, definito il “Papa guerriero”.
Il saluto al Papa
Secondo la leggenda, quando Annone si presentò al Papa, il suo addestratore lo fece inginocchiare davanti a Leone X per tre volte, come segno di rispetto per la sua nuova elezione. Durante questo rituale, l’elefante sfiorò delicatamente le pantofole papali e, su ordine del Papa, aspirò dell’acqua con la proboscide per spruzzarla sulle teste dei cardinali e della folla presente. Questo gesto simboleggiava una benedizione e un segno di affetto nei confronti della nuova leadership spirituale della Chiesa.
La vita di Annone a Roma
Dopo il suo arrivo, Annone continuò a vivere a Roma, trovando ospitalità in un edificio situato tra la Basilica di San Pietro e il Palazzo Apostolico. Uno dei suoi più noti custodi, il celebre pittore Raffaello Sanzio, documentò la presenza dell’elefante nei suoi appunti, descrivendo anche le sue condizioni di salute. Grazie a Sanzio, sappiamo che Annone morì il 16 giugno 1516, probabilmente a causa di un infarto causato dal clima umido della capitale, all’età di sette anni. Si narra che il Papa fosse presente nei suoi ultimi momenti, colpito dall’intelligenza e dalla grazia dell’elefante, un legame che aveva toccato profondamente il cuore di Leone X.