
Mentre negli Stati Uniti prosegue la sperimentazione del sistema Neuralink, ideato da Elon Musk, una nuova ricerca clinica condotta presso la Fudan University di Shanghai, Cina, ha recentemente mostrato risultati sorprendenti che potrebbero compromettere la leadership della società di Musk nel campo delle interfacce neurali.
Risultati sorprendenti nella ricerca clinica
Un gruppo di ricercatori ha permesso a quattro pazienti affetti da paralisi di riacquistare il controllo delle gambe a sole poche ore da un intervento chirurgico mini invasivo. Questo intervento ha comportato l’impianto di chip ed elettrodi sia nel cervello che nel midollo spinale, ripristinando i percorsi di comunicazione compromessi a causa di lesioni. I risultati ottenuti sono notevoli, soprattutto considerando la rapidità con cui si sono manifestati.
Recupero rapido e significativo
Entro 24 ore dall’operazione, i pazienti sono stati in grado di muovere nuovamente le gambe. In un arco di tempo di alcune settimane, sono riusciti a camminare senza assistenza, e alcuni hanno riportato di aver riacquistato la sensibilità nervosa. Questo progresso rappresenta un passo avanti significativo nel trattamento della paralisi.
Metodo innovativo di stimolazione
L’interfaccia sviluppata dal team di Shanghai si distingue per il suo metodo innovativo, che consiste nella stimolazione diretta dei nervi dormienti. Questo approccio, noto come “rimodellamento neurale”, consente al sistema nervoso di riprogrammarsi autonomamente, eliminando la necessità di dispositivi esterni. La procedura prevede l’impianto di due elettrodi, ciascuno del diametro di circa 1 mm, nella corteccia motoria. Questi elettrodi hanno la funzione di raccogliere e decodificare i segnali neurali, inviando stimolazioni elettriche mirate alle radici nervose spinali.
Il primo paziente e i risultati ottenuti
Il primo paziente a sottoporsi a questo trattamento è stato un uomo di 34 anni, divenuto paraplegico a seguito di una caduta. Dopo l’operazione, avvenuta l’8 gennaio 2025, è riuscito a sollevare entrambe le gambe entro 24 ore. Dopo soli 14 giorni, ha camminato per cinque metri, superando ostacoli. Altri tre pazienti sono stati operati nei mesi di febbraio e marzo e tutti hanno mostrato un recupero significativo in tempi brevi.
Implicazioni per il futuro delle terapie
Questi sviluppi rappresentano un importante passo avanti nella ricerca sulle interfacce neurali e potrebbero avere un impatto profondo sulle future terapie per la paralisi.