
A Longxue, uno dei principali cantieri navali della Cina, è emerso un innovativo progetto che sta attirando l’attenzione del mondo militare. Si tratta di enormi chiatte dotate di gambe meccaniche e rampe estese, concepite per un obiettivo specifico: trasportare carri armati direttamente sulle spiagge, eliminando la necessità di mezzi anfibi intermedi.
Nome informale e progettazione
Il nome informale di queste strutture è “Shuiqiao”, che significa “ponti d’acqua”. Queste piattaforme galleggianti sono progettate per collegarsi tra loro come pezzi di un puzzle, formando ponti che possono estendersi fino a 800 metri, in grado di unire le navi madri in mare aperto con le coste. Per garantire stabilità, si ancorano al fondale marino tramite piloni che superano i 30 metri di altezza, sollevandosi sopra le onde.
Modelli significativi
Tra i modelli sviluppati, lo Shuiqiao-185 è particolarmente significativo, in quanto è dotato di propri motori e può trasportare mezzi pesanti direttamente dai traghetti civili, progettati appositamente in Cina per supportare il carico di carri armati, fino al punto d’impatto sulla costa.
Riferimenti storici e minacce attuali
Questo concetto ricorda i porti mobili Mulberry utilizzati dagli Alleati durante il D-Day, ma con una tecnologia potenziata e adattata alle esigenze dei conflitti del XXI secolo. Nessun altro paese al mondo ha realizzato qualcosa di simile. Secondo esperti come Andrew Erickson del Naval War College, queste navi rappresentano una minaccia significativa. Finora, sono state avvistate almeno sette unità, ma il numero esatto rimane sconosciuto.
Innovazione e preoccupazioni spaziali
Sebbene la loro affidabilità debba ancora essere verificata, il progetto si presenta come un’innovazione unica nel panorama militare. Oltre a questo, la Cina suscita preoccupazioni anche nel settore spaziale: diversi veicoli cinesi sono stati avvistati in orbita attorno al pianeta, e un satellite ha recentemente rilasciato oggetti inaspettati, aumentando le inquietudini a livello internazionale.