Il dinosauro più veloce conosciuto è il Velociraptor, che poteva raggiungere velocità di circa 40 chilometri orari. Questo dinosauro, appartenente al gruppo dei dromaeosauridi, era alto circa 0,5 metri al garrese e lungo fino a 2,5 metri. La sua struttura leggera e le lunghe zampe posteriori lo rendevano un abile cacciatore.

Nel corso della storia della paleontologia, l’immagine dei dinosauri ha subito notevoli trasformazioni. Fino agli anni Sessanta, i paleontologi ritenevano che questi animali fossero a sangue freddo e incapaci di muoversi rapidamente. Tuttavia, a partire da quel periodo, nuove scoperte hanno messo in discussione questa concezione.

La scoperta degli ornithomimosauri

Oggi, il numero di specie di dinosauri noti per la loro velocità è sorprendente, tanto da rendere difficile identificare quale possa essere considerata la più rapida. Secondo la paleontologa Susannah Maidment, del Natural History Museum di Londra, il titolo di dinosauro più veloce potrebbe appartenere a un rappresentante degli Ornithomimosauria. Questo gruppo di dinosauri, a lungo trascurato a causa della semplicità dei loro reperti fossili, ha rivelato sorprendenti capacità motorie.

A differenza di altri dinosauri carnivori, gli ornithomimosauri non possedevano strutture fisiche adatte a infliggere ferite ai predatori. Erano rettili bipedi simili agli struzzi moderni, caratterizzati da una testa piccola, un collo lungo e gambe flessibili, che li rendevano gli animali più veloci del loro tempo.

Analisi biomeccaniche e velocità

Negli anni Settanta, il professor Robert McNeill Alexander, zoologo, ha condotto studi di biomeccanica che hanno messo in evidenza una correlazione tra la lunghezza delle zampe, il peso e la velocità degli animali. Attraverso l’analisi di riprese di animali moderni e delle impronte lasciate dagli ornithomimosauri, Alexander ha dimostrato che questi dinosauri erano in grado di raggiungere velocità notevoli.

Tuttavia, poiché non è possibile determinare con precisione la velocità dei dinosauri basandosi solo sulle impronte, ricercatori contemporanei come William Sellers, professore di scienze naturali all’Università di Manchester, hanno adottato approcci innovativi. Utilizzando la robotica evolutiva e la modellazione biomeccanica, Sellers ha confermato che gli ornithomimosauri erano animali veloci, ma ha anche identificato altri concorrenti significativi.

Competitori veloci: il caso del Compsognathus

Tra i principali rivali degli ornithomimosauri si trovano i Compsognathus, piccoli teropodi predatori resi famosi dal film “Il mondo perduto” della saga di Jurassic Park. Questi animali, alti solo 26 cm, erano capaci di raggiungere la velocità di 64 km/h, un risultato impressionante se si considera che il più noto Velociraptor raggiungeva solo 38,9 km/h. La scoperta di questi dettagli sulla velocità dei dinosauri ha fornito una nuova prospettiva sulle loro capacità e sul loro comportamento predatorio.

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Romina Lotito