Situato nella penisola di Kola, nel nord-ovest della Russia e a breve distanza dal confine con la Norvegia, il Kola Superdeep Borehole è conosciuto in tutto il mondo per la sua straordinaria profondità. Questo foro, che rappresenta un’importante impresa scientifica, è stato progettato per raggiungere la crosta terrestre, un obiettivo che ha affascinato studiosi e appassionati di geologia.
Il progetto, avviato negli anni ’60, ha visto la creazione di diversi fori, ma il più significativo è il SG-3, il quale ha raggiunto una profondità di circa 12.263 metri. Nonostante la sua impressionante profondità, il diametro del foro è sorprendentemente ridotto, simile a quello di un piatto da portata. Questo aspetto dimensionale ha suscitato meraviglia e curiosità, rendendo il Kola Superdeep Borehole un oggetto di studio unico nel suo genere.
Un confronto interessante è quello con l’altezza del Monte Everest e del Monte Fuji: la profondità del foro è equivalente alla somma di queste due vette. Inoltre, il Kola Borehole supera la famosa Fossa delle Marianne, che si trova a 11.034 metri sotto il livello del mare. Ma qual è stata la motivazione dietro la creazione di un simile progetto?
Negli anni ’60, gli Stati Uniti avevano avviato il Progetto Mohole, un’iniziativa volta a perforare la crosta terrestre per ottenere campioni geologici. Tuttavia, questo tentativo si rivelò un fallimento a causa di problemi finanziari e di resistenze scientifiche. Nel frattempo, la Russia colse l’opportunità per dimostrare la propria capacità scientifica e avviò le perforazioni il 24 maggio 1970, continuando fino al 1992, poco dopo la caduta dell’Unione Sovietica.
Il pozzo di Kola divenne un simbolo della rivalità scientifica durante la Guerra Fredda, rappresentando l’ambizione dell’Unione Sovietica di competere con l’Occidente. Tuttavia, oggi il sito è abbandonato, caratterizzato da un edificio in rovina e da un tubo sigillato nel terreno, testimoni silenziosi di un’epoca passata.
Nonostante il suo stato attuale, il progetto Kola ha fornito importanti scoperte scientifiche. Tra le più sorprendenti vi è stata la rivelazione che le rocce a profondità elevate erano sature d’acqua, contrariamente a quanto si pensava, poiché si credeva che fossero sigillate sotto uno strato impermeabile. Inoltre, il progetto ha portato alla scoperta di 14 specie di microrganismi fossilizzati e depositi di metalli preziosi come oro, rame e nichel, ampliando notevolmente la nostra comprensione della geologia terrestre.
Il Kola Superdeep Borehole rimane un capitolo affascinante nella storia della scienza e della tecnologia, un esempio di come la curiosità umana possa spingere i confini della conoscenza.