Il Dipartimento della Giustizia degli Stati Uniti (DOJ) ha recentemente avanzato la proposta di vendere il browser Chrome, un’iniziativa che potrebbe estendersi ad altri prodotti di Google. Questa mossa, annunciata il 10 marzo 2025, si inserisce nel contesto delle indagini sul presunto monopolio di Google nel settore della ricerca, un tema che ha attirato l’attenzione dell’amministrazione Trump.
Il DOJ, sotto la direzione di Trump, intende seguire le orme delle precedenti proposte avanzate durante l’amministrazione Biden, chiedendo alla Corte di obbligare Google a cedere il browser Chrome e tutti i dati e le risorse ad esso collegati. Tuttavia, non è ancora chiaro chi potrebbe essere interessato a gestire una base di utenti di 3,4 miliardi di persone.
Il Dipartimento ha dichiarato che “la condotta illegale di Google ha creato un colosso economico in grado di scatenare il caos sul mercato, garantendo che Google prevalga sempre“. Pertanto, il Governo sta valutando potenziali acquirenti per Chrome, assicurandosi che non rappresentino una minaccia per la sicurezza nazionale. Tuttavia, è probabile che si debba attendere la conferma di Gail Slater, candidata di Trump per la guida della divisione Antitrust, prima di avere ulteriori dettagli. Attualmente, la divisione è guidata temporaneamente da Omeed Assefi.
Google ha risposto alle accuse attraverso un portavoce, affermando che “le proposte radicali del DOJ superano le decisioni della Corte e danneggerebbero i consumatori, l’economia e la sicurezza nazionale degli Stati Uniti“. Nonostante gli incontri tra le parti, la volontà del DOJ di smembrare l’azienda sembra rimanere inalterata.
È importante notare che, al momento, il DOJ non intende procedere con la vendita di Google riguardo all’intelligenza artificiale e al sistema operativo Android. Tuttavia, si prevedono restrizioni su come Google potrà promuovere i propri prodotti all’interno del suo sistema operativo. Se tali misure dovessero rivelarsi inefficaci, potrebbe essere presa in considerazione anche la vendita di Android, sebbene questa eventualità sembri più remota rispetto a quella riguardante Chrome. Sarà sempre il Governo a dover valutare i potenziali acquirenti.
La prossima fase del “caso Google”, che avrà inizio nelle prossime settimane, potrebbe rivelarsi cruciale. Si attende una sentenza definitiva, poiché tutto potrebbe ancora essere soggetto a ribaltamenti in appello. Resta da vedere quale sarà il futuro di Google, mentre l’azienda continua a investire nell’intelligenza artificiale.