Gemini di Google si espande: scopri i dispositivi che lo supporteranno a breve

Nella recente conference call tenutasi il 15 gennaio 2025, Sundar Pichai, amministratore delegato di Alphabet, ha rivelato importanti novità riguardanti l’implementazione dell’assistente AI Gemini. Durante l’incontro, è stata confermata l’intenzione della società di espandere la presenza di Gemini su un numero maggiore di dispositivi, segnando un passo significativo nell’evoluzione della tecnologia di assistenza.

Integrazione di Gemini in diverse piattaforme

Il CEO ha specificato che Gemini sarà integrato non solo nei dispositivi mobili, ma anche in altre piattaforme. In particolare, ha annunciato che l’assistente AI sarà disponibile sulle automobili tramite Android Auto e sugli smartwatch grazie a un aggiornamento del sistema operativo WearOS. Questa strategia mira a rendere Gemini un assistente onnipresente, capace di supportare gli utenti in diverse situazioni quotidiane.

Transizione da Google Assistant a Gemini

Pichai ha dichiarato: “Stiamo aggiornando Google Assistant sui dispositivi mobili a Gemini, e più avanti quest’anno aggiorneremo tablet, auto e dispositivi che si connettono al telefono, come cuffie e orologi.” Con queste parole, ha sottolineato il passaggio definitivo di Gemini nel ruolo di assistente principale, sostituendo Google Assistant su tablet, cuffie e vari dispositivi connessi agli smartphone. Questo cambiamento rappresenta un’evoluzione significativa nella strategia di assistenza digitale di Google.

Tempistiche e futuri sviluppi

Tuttavia, l’amministratore delegato ha omesso di fornire dettagli specifici riguardo alle tempistiche di questo aggiornamento. Si prevede che ulteriori informazioni possano emergere durante il Google I/O 2025, previsto per il mese prossimo, dove la società potrebbe svelare piani più dettagliati.

Investimenti in Gemini e modelli di linguaggio

Google sta investendo notevoli risorse in Gemini, seguendo le orme di altre aziende del settore tecnologico che hanno recentemente potenziato i propri chatbot. L’obiettivo è migliorare ulteriormente i modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) per offrire un’esperienza più intelligente e utile agli utenti nella vita di tutti i giorni.

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Romina Lotito