Considerata una delle specie parassite più invasive e problematiche a livello globale, la lafigma autunnale (Spodoptera frugiperda) è una falena grigia originaria del Centro e del Sud America, responsabile di ingenti danni alle coltivazioni di mais in tutto il mondo. Questo insetto, attualmente diffuso su tutti i continenti, causa perdite economiche stimate in diversi milioni di dollari ogni anno, poiché gli agricoltori sono costretti a investire in antiparassitari e diserbanti per arginare la sua proliferazione. Un dato significativo è che una singola femmina può deporre oltre 2.000 uova, le cui larve sono in grado di compromettere gravemente le foglie delle piante.
Recentemente, un gruppo di scienziati australiani ha fatto progressi significativi nella lotta contro questa specie infestante, identificando cinque nuovi organismi capaci di contrastare la diffusione della Spodoptera frugiperda. Questi organismi sono microscopici funghi australiani che attaccano i bruchi di questa falena mentre si nutrono delle foglie di mais.
Il meccanismo d’azione di questi funghi è particolarmente efficace: penetrano nella pelle dei bruchi e, una volta all’interno, proliferano rapidamente, divorando i loro organi in modo fulmineo. Questo approccio biologico potrebbe rappresentare una soluzione sostenibile per gli agricoltori, riducendo la dipendenza da sostanze chimiche nocive per l’ambiente e la salute umana.
Attualmente, i ricercatori australiani stanno condividendo i risultati delle loro ricerche con i media locali, in attesa di una pubblicazione ufficiale nelle riviste scientifiche peer-reviewed. Le modalità di aggressione di questi funghi ricordano quelle del Cordyceps, un fungo parassita noto per il suo comportamento nei confronti degli insetti, che ha ispirato anche il famoso videogioco “The Last of Us”, dove causa una pandemia devastante.
L’analisi approfondita delle caratteristiche di questi funghi e il loro potenziale utilizzo come agenti di controllo biologico sono al centro dell’attenzione degli scienziati. La ricerca continua, con l’obiettivo di sviluppare strategie efficaci per limitare la diffusione della Spodoptera frugiperda e proteggere le coltivazioni di mais a livello globale.