
Nel profondo della Via Lattea, attorno al massiccio buco nero noto come Sagittarius A*, è stata fatta una scoperta che ha sorpreso gli esperti di astronomia. Un team internazionale di scienziati ha utilizzato il radiotelescopio ALMA, situato nel deserto del Cile, per osservare una serie di sottili filamenti di gas che si muovono in modo simile a tornado spaziali. Questa osservazione, avvenuta nel 2025, ha aperto nuove strade per la comprensione della formazione stellare.
La central molecular zone e il suo mistero
L’area analizzata dai ricercatori è conosciuta come la Central Molecular Zone, una regione della galassia caratterizzata da un’alta densità di gas e polveri. Qui, la materia subisce un continuo processo di distruzione e rigenerazione. Tuttavia, il funzionamento di questo ciclo rimane avvolto nel mistero. La scoperta dei filamenti di gas ha rivelato che queste strutture reagiscono a onde d’urto, suggerendo che possano emergere da interazioni violente tra nubi molecolari e shock cosmici.
Queste formazioni non sono collegate a stelle o polveri visibili, ma contengono tracce di molecole complesse, come il metanolo e il silicio monossido, rilasciate nel corso del loro ciclo di vita. La loro esistenza sfida le attuali teorie, in quanto sembrano sfuggire a qualsiasi modello noto di formazione stellare.
La dinamica dei filamenti di gas
I filamenti osservati si formano su una scala di parsec e scompaiono rapidamente, dando inizio a un nuovo ciclo con il congelamento delle molecole. Questi filamenti sono distinti dai filamenti densi che si possono osservare nelle nubi molecolari vicine, suggerendo che siano potenzialmente legati ai movimenti turbolenti che caratterizzano il centro galattico.
Il team di scienziati ha descritto questa fenomenologia come un’osservazione del “respiro della nostra galassia“, sottolineando l’importanza di comprendere questi processi per svelare i misteri della formazione stellare e della dinamica galattica. La scoperta rappresenta un passo significativo nella ricerca astronomica e potrebbe fornire nuove informazioni sul ciclo di vita della materia nell’universo.
Questi risultati, pubblicati in una rivista scientifica, pongono interrogativi su come si sviluppano e si comportano le strutture galattiche e suggeriscono che le interazioni tra gas e polveri potrebbero avere un ruolo cruciale nella formazione di nuovi corpi celesti. La ricerca continua, con l’obiettivo di approfondire la comprensione di questi fenomeni straordinari.