
La recente scoperta di una città Maya nel Messico sud-orientale ha suscitato grande interesse tra gli archeologi e gli studiosi. Il dottorando Luke Auld-Thomas della Tulane University ha trovato, durante una ricerca su Google, un rilievo laser effettuato da un’organizzazione messicana dedicata al monitoraggio ambientale. Questo ritrovamento ha portato alla luce Valeriana, una metropoli antica che si estende su circa 16,6 chilometri quadrati, rivelando un’importante parte della storia precolombiana.
Scoperta di Valeriana
La scoperta di Valeriana è avvenuta nel 2025, grazie a scansioni Lidar, una tecnologia di telerilevamento laser. Queste scansioni, originariamente concepite per scopi ambientali, hanno rivelato l’esistenza di una città che si ritiene ospitasse tra i 30.000 e i 50.000 abitanti tra il 750 e l’850 d.C. Questa cifra è notevolmente superiore a quella degli abitanti dell’intera regione attuale. Il nome Valeriana deriva da una laguna vicina, e il sito archeologico è situato a breve distanza da Xpujil, un’area già nota per le sue antiche civiltà.
Caratteristiche urbanistiche
Valeriana si distingue per la sua complessità urbana. All’interno della città sono stati identificati due centri principali, numerose piazze, templi e anfiteatri, nonché un campo da gioco affiancato da un bacino idrico. Queste strutture indicano un’organizzazione sociale e culturale avanzata, capace di sostenere una comunità numerosa e attiva. Il team di ricerca ha registrato un totale di 6.764 edifici, evidenziando la densità abitativa e la pianificazione urbana della città.
Le aree residenziali sono caratterizzate da strade rialzate che collegano i vari quartieri, suggerendo un’architettura complessa e ben pianificata. Questo aspetto della città dimostra come Valeriana fosse completamente autonoma, in grado di soddisfare le necessità dei suoi abitanti.
Implicazioni della scoperta
Il professor Marcello Canuto, coautore della ricerca, ha evidenziato come la scoperta di Valeriana metta in discussione le convinzioni tradizionali riguardo alle civiltà tropicali. Queste aree, spesso considerate come luoghi in cui le culture andavano a morire, si rivelano invece essere state centri di civiltà ricche e avanzate. La scoperta di Valeriana rappresenta dunque un importante passo avanti nella comprensione della storia precolombiana e delle dinamiche sociali delle antiche civiltà.
La rivelazione di questa città, nonostante la sua vicinanza a Xpujil, dimostra quanto possa essere sorprendente la storia che giace sotto i nostri piedi. Grazie alle nuove tecnologie, come il Lidar, i ricercatori hanno la possibilità di mappare aree vastissime, superando le limitazioni dei metodi tradizionali. Negli ultimi dieci anni, il Lidar ha permesso di esplorare territori dieci volte più ampi rispetto a quanto fosse possibile fare in un intero secolo con le tecniche precedenti.