
Il recente lancio della funzione 4o Image Generation ha suscitato preoccupazione tra i vertici di OpenAI, in particolare il CEO Sam Altman. La nuova funzionalità ha generato un’onda di richieste che ha messo a dura prova le risorse dell’azienda, creando una situazione di grande tensione.
La richiesta di immagini e i problemi tecnici
Sam Altman ha condiviso le sue preoccupazioni attraverso il social X, evidenziando come la domanda di immagini generate stia superando ogni aspettativa. Le GPU dell’azienda, ha affermato, stanno “sciogliendosi” a causa dell’elevato carico di lavoro. Questo ha portato a un rinvio dell’accesso alla nuova funzione per gli utenti Free, costringendo il team di OpenAI a lavorare incessantemente per mantenere il servizio attivo. Durante il weekend del 30 marzo 2025, molti utenti hanno segnalato attese prolungate, con tempi di attesa che superavano i 30 minuti tra una generazione di immagini e l’altra. In un momento di frustrazione, Altman ha esortato gli utenti a “rilassarsi”, sottolineando l’importanza del riposo per il suo team.
Polemiche e limitazioni sulle immagini
Le polemiche riguardo alla questione delle immagini in stile Studio Ghibli si sono intensificate durante il fine settimana. Si è parlato di un possibile aggiornamento delle policy di OpenAI, ma non ci sono stati annunci ufficiali che confermassero tali cambiamenti. Nonostante ciò, il 30 marzo 2025, alcuni utenti hanno riferito di aver affrontato blocchi o limitazioni nel generare immagini ispirate a Studio Ghibli, mentre altri sono riusciti a farlo senza problemi. Tuttavia, è evidente che OpenAI stia adottando misure per limitare la generazione di contenuti che potrebbero infrangere diritti di copyright o privacy. Un esempio tangibile è la difficoltà di generare contenuti relativi a Nintendo, suggerendo che l’azienda stia cercando di evitare problematiche legali.
Incertezze sui criteri di accettazione dei prompt
Nonostante l’aumento delle limitazioni, i criteri che determinano se un prompt può essere accettato rimangono poco chiari. Il chatbot non fornisce informazioni dettagliate sui motivi dei rifiuti, creando confusione tra gli utenti. Sam Altman ha ammesso il 27 marzo che il chatbot stava rifiutando generazioni che avrebbero dovuto essere consentite, suggerendo che potrebbero esserci errori o “allucinazioni” dell’intelligenza artificiale in gioco. Questa situazione in continua evoluzione ha lasciato molti interrogativi irrisolti riguardo al futuro della 4o Image Generation e alla gestione dei contenuti protetti.
Un weekend di caos e incertezze
Il fine settimana successivo al lancio della nuova versione del chatbot ha messo in evidenza le sfide che OpenAI deve affrontare. Gli utenti continuano a nutrire dubbi sulla funzionalità 4o Image Generation e sul modo in cui vengono gestiti i contenuti protetti da copyright. Non è chiaro quando il servizio tornerà a funzionare senza rallentamenti o code. Con una domanda così alta e un sistema in difficoltà , rimane da vedere quanto ci vorrà a Sam Altman e al suo team per ritrovare un equilibrio e garantire un servizio stabile.
Per chi desidera approfondire le potenzialità della 4o Image Generation, è disponibile una prova dettagliata della nuova versione di ChatGPT, che offre un’idea chiara delle sue capacità .