
Cartabellotta (Gimbe): «Con l’influenza, a gennaio c’è il rischio di una strage»
«A gennaio c’è il rischio di una strage se, invece di chiudere la seconda ondata di Covid, facciamo partire la terza».
A lanciare l’allarme è Nino Cartabellotta, presidente di Gimbe, ente indipendente di ricerca e formazione.
«Sarebbe un disastro per gli ospedali. Purtroppo siamo nella parte più buia del tunnel che durerà diversi mesi in attesa del vaccino», ha spiegato.
In un’intervista a “La Stampa”, Cartabellotta ha detto: «L’età media dei deceduti è 80 anni e si può ricavare che la gran parte arrivi dai reparti ordinari perché l’età media dei morti in terapia intensiva è tra 50 e 70 anni».
È «fuorviante» focalizzarsi sul numero di decessi giornalieri in quanto «dalla diagnosi al decesso passano almeno due settimane». In genere «si tratta di contagiati di tre settimane prima, il che combacerebbe coi picchi di novembre e renderebbe immaginabile che purtroppo supereremo il record negativo di 993 morti di giorni fa. Considerando gli 800mila positivi attuali dobbiamo aspettarci altri 15mila morti entro fine anno ed è da sottolineare la crescita di decessi tra under 60», ha affermato ancora l’esperto.
«L’Italia ha dissipato il vantaggio guadagnato in estate». E il dato che più preoccupa, nella seconda ondata, è quello di chi lavora in corsia: «Ai primi di ottobre avevamo 32.615 operatori sanitari contagiati che ora sono diventati 75.572», ha concluso il presidente di Gimbe.
Il presidente di Gimbe: «Supereremo il record decessi, serve il massimo rigore». «L’Italia zona gialla è un rischio dovuto al desiderio politico più che alla realtà».https://t.co/4hsOm9Hvym
— La Stampa (@LaStampa) December 6, 2020
Visto che irresponsabilità circola più del #coronavirus utile sapere che #terzaondata + picco #influenza = strage#COVID19 https://t.co/9yB4o5A82x
— Nino Cartabellotta (@Cartabellotta) December 6, 2020