Caltagirone: l’operazione Natixis ridimensiona Generali, focus su alleanze italiane

Francesco Gaetano Caltagirone, imprenditore e azionista con una partecipazione superiore al 7% nel gruppo Generali, ha rotto il silenzio in vista dell’assemblea degli azionisti, programmata per il 24 aprile 2025. In un’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore, Caltagirone ha espresso la sua posizione riguardo alla crescente tensione tra le diverse liste che si presenteranno all’assise. La sua lista di minoranza si oppone fermamente all’intesa con i francesi di Natixis, evidenziando preoccupazioni strategiche che potrebbero avere un impatto significativo sul futuro della compagnia assicurativa.

Il contesto dell’assemblea delle generali

L’assemblea del 24 aprile si preannuncia come un momento cruciale per il gruppo Generali. La maggioranza, sostenuta da Mediobanca, mira a confermare il presidente Andrea Sironi e l’amministratore delegato Philippe Donnet, in carica dal 2016. Dall’altro lato, il gruppo Caltagirone ha presentato una lista di minoranza che, pur essendo lunga, potrebbe eleggere solo sei consiglieri su un totale di tredici. Questo scenario ha sollevato interrogativi sulla possibile ingovernabilità della società. Caltagirone, tuttavia, respinge queste preoccupazioni, affermando che un consiglio rappresentativo di tutti gli azionisti può trovare un accordo per il bene della società. Sottolinea che Generali dispone di risorse interne di grande valore e che la vera sfida è promuovere la concordia tra i soci.

Le critiche all’alleanza con natixis

Caltagirone ha espresso un forte dissenso nei confronti della partnership con Natixis, mettendo in discussione i vantaggi economici di tale accordo. Secondo l’imprenditore, l’alleanza non solo non apporta benefici, ma rischia di “smantellare” le Generali. Egli si chiede perché, se l’azienda avesse ritenuto necessaria una nuova intesa nella gestione degli asset, non si sia cercato un partner italiano. La sua posizione si basa su considerazioni strategiche, evidenziando che la gestione attuale ha funzionato per quasi due secoli e che un cambiamento di questo tipo potrebbe compromettere il controllo sui rischi e sugli investimenti.

Le preoccupazioni sul futuro della governance

Nel contesto delle sue osservazioni, Caltagirone ha voluto chiarire che il suo gruppo non cerca l’ingovernabilità, ma piuttosto un dialogo costruttivo tra gli azionisti. Ha criticato l’idea che una lista di minoranza possa generare caos, sostenendo che le dittature si basano su tale concetto. La sua visione è che un consiglio diversificato possa operare nell’interesse di tutti, grazie alla presenza di talenti interni capaci di affrontare le sfide future. La sua posizione si concentra sulla necessità di mantenere una governance stabile e responsabile, che possa garantire una gestione efficace delle risorse e degli investimenti.

Francesco Gaetano Caltagirone, con la sua lunga esperienza nel settore, continua a sollevare interrogativi importanti riguardo al futuro delle Generali e alla direzione strategica dell’azienda, mentre si avvicina l’assemblea degli azionisti.

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Lorenzo Lorenzotti